La Società Italiana di Urologia si attiva costantemente per sensibilizzare la popolazione maschile sul tema della prevenzione, in quanto i dati evidenziano sempre più una forte reticenza da parte degli uomini, a effettuare visite e controlli regolari.
La prevenzione però, è molto importante e non va affatto sottovalutata: un semplice controllo, infatti, può evitare ansie, preoccupazioni eccessive, oppure risolvere in maniera rapida un’infiammazione appena emersa.
Le donne sin da giovani, soprattutto nel momento in cui iniziano le mestruazioni, si recano dal ginecologo di fiducia per un controllo, ma anche per ricevere informazioni più specifiche sul proprio corpo e sul perchè è importante monitorarsi regolarmente.
L’uomo, invece, molto difficilmente si rivolge ad uno specialista, ad un urologo per l’appunto (solo 5 maschi su 100 sotto ai 20 anni hanno svolto una visita urologica), ma questo si rivela un comportamento sbagliato e poco funzionale.
Spesso, infatti, è la persona stessa che notando qualcosa di insolito (un gonfiore, la presenza di un “nodulo”, un bruciore particolarmente intenso, …), può rivolgersi al medico, individuare con esso una diagnosi e intraprendere uno specifico percorso di trattamento.
Il tumore al testicolo anche se rappresenta l’1-2% dei tumori maschili, è quello più frequente e si manifesta principalmente nella fascia di età che va dai 15 ai 35 anni, rappresentando una delle prime cause di mortalità neoplastica nell’uomo.
Una diagnosi precoce è fondamentale per accompagnare il paziente verso una rapida e completa guarigione.
Ecco dunque che l’autopalpazione può rivelarsi un utile strumento preventivo, come afferma Vincenzo Mirone, Segretario Generale della Società Italiana di Urologia: “L’autopalpazione del testicolo è una azione preventiva fondamentale ed è un obiettivo possibile per i maschi che, mettendo al bando imbarazzi e pudori, con poche mosse e in qualche minuto, potrebbero scovare la presenza di un eventuale tumore sul nascere”.
Autopalpazione: come effettuarla
Effettuare l’autopalpazione del testicolo è semplice e rappresenta un’operazione da svolgere circa ogni 2 mesi.
Per prima cosa è necessario porsi davanti ad uno specchio, in modo tale da vedere bene la zona di interesse e notare eventuali anomalie.
A questo punto bisogna posizionare il dito indice ed il dito medio nella zona inferiore, mentre con il pollice si palperà l’area superiore.
Il movimento da effettuare deve essere rotatorio e delicato, non bisogna provare dolore mentre si svolge questa manipolazione. La superficie esterna deve risultare liscia, uniforme e di consistenza elastica.
Nel caso in cui si provasse dolore o ci fosse una mancanza di sensibilità, bisogna subito rivolgersi al proprio medico di fiducia.
C’è un momento migliore per svolgere l’autopalpazione?
Sì, dopo la doccia: il calore dell’acqua, infatti, permette allo scroto di rilassarsi, così da semplificare la palpazione stessa.
Rigonfiamenti e asimmetrie marcate sono molto frequentemente la manifestazione di patologie benigne (varicocele, idrocele o ernia inguinale), ma è importante riconoscere l’epididimo, un tubulo aggrovigliato che si trova sia sulla parte superiore e posteriore del testicolo, che rappresenta la prima sezione del dotto preposto a trasportare il liquido seminale. Può capitare, infatti, di non riconoscerlo e pensare che sia un segnale di allarme.
Nel momento in cui vengano riscontrate strane protuberanze superficiali, una strana consistenza interna, dei noduli, è necessario contattare subito un urologo per fissare una visita di controllo.
Se invece non si riscontra nulla di tutto ciò, non è necessario rivolgersi allo specialista, ma è importante ricordarsi di effettuare nuovamente la palpazione dopo due mesi.
Le donne sono abituate e più sensibili al tema della prevenzione e svolgono l’autopalpazione con maggiore frequenza rispetto ai coetanei di sesso maschile.
“Adulti e ragazzi dovrebbero fare altrettanto”, afferma nuovamente Mirone: “conoscere dimensioni e aspetto “normali” dei propri testicoli in modo da essere in grado di riconoscere qualunque alterazione possa subentrare nel tempo. Vista l’età d’insorgenza di questo tumore (la neoplasia più comune nei giovani maschi fra i 25 e i 49 anni) è importante sensibilizzare i giovani all’autopalpazione”.
Nel video qui sotto, si può meglio capire come effettuare l’autopalpazione, un’azione semplice, breve, ma che può rivelarsi fondamentale per la nostra salute.
Ilaria Lelli
Psicosessuologa e Consulente sessuale