Gli elementi di positività non sono evidenti quando i bambini sono piccoli, ma lo diverranno in seguito, quando, in età adulta, saranno in grado di affrontare il mondo del lavoro con maggiori risorse rispetto ai loro coetanei che non hanno goduto della presenza in casa di una mamma lavoratrice.
Tante donne sono cresciute con un senso di colpa verso i loro piccoli, per non avergli dedicato abbastanza attenzioni. Questa ricerca, invece, evidenzia che, per i figli, avere una mamma che lavora può addirittura costituire un notevole vantaggio!
Avere l’esempio di una mamma che lavora significa, infatti, poter avere, da grandi, un approccio migliore nei confronti del mercato del lavoro, avendo contribuito a far maturare una personalità che risuscirà ad affrontare meglio le dinamiche di competitività, rapidità ed organizzazione.
La ricerca stabilisce che risulta più facile, per i figli di mamme lavoratrici, essere selezionati ed assunti avendo, così, maggiori probabilità di avere una futura carriera lavorativa.
La moglie e mamma che lavora offre, infatti, non solo al marito, ma anche e soprattutto ai propri bambini un esempio importante, a partire dalla sua capacità di organizzarsi con la casa, i tempi di lavoro e le sue capacità di mamma.
Un genitore che esce al mattino e torna la sera spesso necessita anche di un aiuto esterno da parte di tate o nonni che si predispongono al meglio per essere di aiuto alla famiglia. Rispetto al passato, quindi, le dinamiche della vità familiare, genitoriale e matrimoniale sembrano piuttosto cambiate.
Lo studio della Harvard Business School ha interessato 24 Paesi, prendendo in esame i dati che sono stati raccolti dall'International Social Survey Programme.
I risultati hanno manifestato come le personalità e le caratteristiche dei figli che hanno avuto una mamma lavoratrice siano arricchite positivamente da maggior senso di responsabilità, in quanto responsabilizzati, sin da piccoli, ad esser autonomi e a prendersi cura degli altri componenti presenti in famiglia.
Queste persone risultano più portate anche alla gestione della casa, proprio in quanto chiamate attivamente a svolgere un proprio ruolo all’interno dell'ambiente domestico.
La percentuale legata alla maggiore facilità di trovare lavoro è superiore del 4-5% rispetto a chi ha avuto una mamma casalinga che si è dedicata ai figli con maggiore dedizione.
La ricerca manifesta, inoltre, una maggiore propensione ad assumersi responsabilità, dato direttamente legato alla predisposizione ad assumere ruoli dirigenziali.
Le donne che trovano l’equilibrio necessario per dedicarsi alla casa ed al lavoro andrebbero, pertanto, a maggior ragione, valorizzate e premiate dal momento che, senza nemmeno volerlo, faciliteranno la vita ai loro figli che, un domani, dovranno avere a che fare con una società molto competitiva che richiederà buone capacità organizzative e grande senso di responsabilità ai propri componenti.
Una mamma che lavora è, certamente, una donna che può realizzarsi anche professionalmente e, per questo, in grado di insegnare, con l’esempio e non solo attraverso le parole, una buona capacità di gestione del tempo, abilità organizzative (anche multi-tasking) e l'idea che ci si possa occupare della propria realizzazione personale senza nulla togliere alla trasmissione dell'amore e dell'affetto verso il marito e i propri figli.
Maria Luisa Lafiandra
Psicologa