Sesso e giovani: sempre più millennials rinunciano al sesso

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I dati parlano chiaro: i giovani di oggi sono sempre più attivi nel mondo del web e sempre più inattivi nella propria intimità, o meglio, nella propria sessualità.
Ebbene sì, sono diverse le ricerche che gli esperti stanno portando avanti, ma tutte sembrano concordare e confluire sullo stesso risultato: i millennials fanno sempre meno sesso.


Ma chi sono i millennials?
Tutti i nati tra gli anni ‘80 e i primi anni 2000 nel mondo occidentale rientrano in questa definizione. Una generazione amica della comunicazione e delle nuove tecnologie, una generazione sempre più smart.

Smartphone, tablet, connessioni internet facilmente accessibili, app, social network, permettono ai giovani di oggi di comunicare in maniera semplice, rapida e immediata.

Le distanze si accorciano, si rimane facilmente in contatto e tutto ciò porta i millenials a avere sempre tra le mani i propri strumenti tecnologici per non rimanere fuori dal mondo della comunicazione.

E pare essere proprio questa la causa del problema. Cerchiamo di capire meglio insieme la situazione.

Uno studio condotto in Gran Bretagna su quasi 2000 giovani, ha messo in luce la presenza di problematiche sessuali già all’età di 20 anni. Disturbo del desiderio, difficoltà a raggiungere l’orgasmo, disfunzione erettile, sono solo alcuni di esse, le quali vedono affiancarsi problemi di ansia e stress.

A questi dati se ne aggiungono altri: studi Americani evidenziano infatti, che i millennials hanno una vita sessuale non molto attiva: se nel 1991 circa il 51% degli studenti liceali aveva rapporti sessuali, nel 2015 la percentuale è scesa al 41%. Alcuni addirittura affermano che si sta tornando a percentuali di castità tipiche degli anni ‘20 del novecento e tutti i dati e le ricerche a disposizione sembrano non presentare dati migliori, concordando tutti che questa sia la generazione sessualmente meno attiva.

E pensare che i nostri nonni o genitori sono da sempre considerati più bigotti e chiusi! Vedendo il quadro che si sta delineando sembra proprio che la situazione si stia rovesciando.

Nonostante questa sia la generazione della comunicazione, i giovani di oggi hanno più difficoltà a entrare fisicamente in relazione con l’altro, ad entrarvi in intimità e avere un relazione a 360°.

Molti, tra cui molti genitori, sono preoccupati dall’uso degli smartphone e del così facile accesso ad internet: app di incontri (alcune nate con lo scopo di favorire incontri sessuali tra gli iscritti), siti pornografici navigabili anche da device mobili, app social tramite le quali scambiarsi non solo messaggi di testo, ma anche foto e video (anche le più intime), sono alla portata di touch dei millennials, i quali possono usufruirne in qualsiasi momento e con difficile controllo genitoriale.

Ebbene, soffermandoci su questi aspetti, tutti ci aspetteremo un incremento di relazioni tra i giovani: più facile conoscersi, più immediato entrare in contatto con persone che conosciamo appena, più facile instaurare relazioni basate unicamente sul sesso, senza impegno sentimentale.

Nella realtà nulla di tutto questo accade: i millennials trascorrono moltissimo tempo nel mondo del web, si conoscono, condividono, ma la sessualità sembra quasi dimenticata.

Abituati a comunicare dietro ad uno schermo, la relazione vis a vis sembra suscitare grandi ansie e paure, anche se trascorrendo molto tempo con il proprio smartphone, poco ne rimarrebbe per una relazione reale.

Tra le ipotesi avanzate per spiegare questo fenomeno, troviamo le parole della dottoressa Jeane Twenge: i millennials sarebbero molto attenti alla sicurezza, temono il rischio e questo potrebbe riversarsi anche nel campo sessuale. I numerosi episodi di violenza fisica e sessuale che negli ultimi anni hanno attirato l’attenzione pubblica, sarebbero un ulteriore motivo di ricerca di sicurezza.

Il dottor Ildiko Kovacs, invece, inquadra la tematica da un altro punto di vista: il professionista, infatti, si concentra sulla diffusione della pornografia e su come sia ormai facile usufruirne. Per i millennials visitare un sito porno è decisamente più facile rispetto alle generazioni precedenti: basta un tablet o uno smartphone per accedere a questo materiale. Secondo Kovacs, quindi, i giovani di oggi soddisferebbero le proprie fantasie tramite il materiale pornografico: disponibile in ogni momento, permetterebbe una gratificazione immediata e senza doversi preoccupare della relazione con un’altra persona (anche se finalizzata al mero piacere fisico).

Ma bisogna considerare anche il rovescio della medaglia: il porno mostra una faccia della sessualità, di cui non è sempre facile essere consapevoli. I giovani che vedono questi filmati, infatti, si creano una propria immagine di quello che è il sesso e la sessualità in genere: è come se la pornografia assumesse un ruolo educativo, anche se nella realtà non è così.

Si vedono attori recitare dei copioni, girare scene hard dietro le quali si nascondono un lavoro, trucchi, dettagli che a occhi inesperti sfuggono facilmente.
I millennials pensano che quello che stanno vedendo voglia dire fare l’amore, fare sesso con il proprio partner e tutto ciò li porta a creare una visione non realistica della sessualità. Allo stesso tempo, li prendono come modelli da imitare andando a sviluppare ansia da prestazione e forte insicurezza: “sarò capace di farlo anche io? sarò così sicuro e sciolto? ah, quindi, è questo che piace alle donne, ma non mi sento sicuro di farlo. E se poi fallisco?”.

Tutte queste insicurezze possono portare i giovani a fuggire dall’intimità di una relazione e la mancanza di un’educazione socio-affettiva non fa altro che rafforzare questo evitamento.

I millennials si rivelano così una generazione aperta all’altro, “esperta” di comunicazione, ma che allo stesso tempo è fragile e insicura, avendo bisogno di punti di riferimento in grado di rassicurare e dare le informazioni, le conoscenze di cui avrebbero bisogno.

Infine, una riflessione sulla situazione socio culturale, ma anche economica che stiamo vivendo in questi ultimi anni: la disoccupazione giovanile è alta, trovare un lavoro è sempre più difficile e tutto questo non permette di uscire dalla propria famiglia e crearne una propria. I millennials rimangono così a casa con i propri genitori per più anni rispetto alle vecchie generazioni, avendo più difficoltà a trovare momenti di intimità con il partner. La sfera sessuale non può che risentirne negativamente, avendo meno momenti per stare soli.
 
Lo scenario è articolato e complesso, sono molte le considerazioni da fare e gli aspetti da approfondire. In questo contesto, l’educazione sessuale potrebbe essere un importante alleato per i millennials: educazione, informazione, confronto, chiarimenti, sostegno, al fine di scoprire veramente la sessualità e poterla vivere serenamente.
 
Al prossimo articolo!

Ilaria Lelli
Psicosessuologa e Consulente sessuale