Le fantasie sessuali (possono essere immagini o scenari più articolati), possono manifestarsi senza preavviso, oppure possono essere il frutto di una consapevole e voluta attività creativa finalizzata all’autoerotismo.
Nel campo della sessuologia, si distinguono due tipologie di fantasie:
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le fantasie primarie, le quali vengono elaborate soprattutto nel periodo dell’infanzia (e con il passare del tempo vengono rafforzate e si radicano nella mente della persona, si possono arricchire di particolari, ma restano sempre uguali);
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le fantasie secondarie, che invece prendono vita e forma in un preciso momento, vengono elaborate e modificate consapevolmente: elementi del quotidiano possono stuzzicarle e trovano ampio spazio durante l’attività sessuale per rendere la stessa molto più eccitante.
In ambito sessuologico è difficile fare ricerca (sono svariati i motivi che portano le persone a rifiutare di partecipare a studi e che non vogliono affrontare la tematica) e lo stesso vale per quanto riguarda l’indagine dell’immaginario erotico delle persone: gli studiosi, però, concordano che tutti hanno fantasie sessuali e fantasticano in merito.
Ovviamente molti non lo dicono, altri lo negano, altri ancora sminuiscono la loro attività immaginativa, molti non confessano le reali fantasie, pochi invece ne parlano apertamente.
A livello individuale le fantasie erotiche fanno bene alla persona, in quanto svolgono diverse funzioni: stimolano la creatività, favoriscono il raggiungimento di un completo appagamento sessuale (quindi favoriscono l’orgasmo), risvegliano il desiderio sessuale ed infine aumentano e mantengono viva l’eccitazione. Spesso poi le fantasie che popolano le nostre menti riescono a soddisfare altri desideri: molte volte, infatti, le fantasie fanno riferimento a qualcosa che non si può fare o che ancora non è stato fatto.
In ultimo, ma non per importanza, bisogna ricordare che anche le fantasie erotiche permettono a tutti noi di rafforzare la nostra identità di genere.
Molte volte ci si chiede se a fantasticare di più sia il gentil sesso o il genere maschile (da sempre quello visto come maggiormente attratto anche dal mondo della pornografia), magari ve lo siete chiesto o ve lo state chiedendo anche voi.
Beh, sappiate che non si può assolutamente dire che gli uomini fantastichino più delle donne, ma nemmeno il contrario: dipende da persona a persona, a prescindere dal sesso di appartenenza.
Chi ha una mente più creativa, attiva, che è solita curiosare, indagare, sarà molto più fantasioso anche sotto le lenzuola; chi, invece, ha una mentalità più impostata, chi è più pratico e schematico, invece avrà maggiori difficoltà a lasciarsi andare e a dare sfogo (e spazio) alle proprie fantasie.
Ovviamente, ci sono casi specifici (come nel disturbo del desiderio sessuale e nella depressione) nei quali i soggetti hanno una mente meno attiva e fantasiosa, ma sono situazioni particolari e molto delicate.
Ma se su questo aspetto non possiamo sbilanciarci, delle differenze sembrano esserci se andiamo a soffermarci sul contenuto delle fantasie.
Qualche esempio? Le donne, tanto per cominciare, sono più propense a fantasticare su persone conosciute, sul loro carattere, sul loro modo di essere, prendendo in considerazione anche la loro capacità empatica. Gli uomini, invece, fantasticano su persone che non conoscono, soffermandosi sull’aspetto fisico e sui genitali.
Ma quali sono le fantasie più frequenti?
Per il gentil sesso pare siano queste quelle che stuzzicano e animano il loro autoerotismo:
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fare sesso con uno sconosciuto;
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fare sesso in un luogo pubblico, correndo anche il rischio di essere scoperti;
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appartarsi in un luogo selvaggio ed isolato come una spiaggia per lasciarsi del tutto andare alla trasgressione;
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fare lo strip-tease davanti a un pubblico;
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fantasie legate alla dominazione, sottomissione e costrizione.
Nel mondo maschile, invece, possiamo vedere ben altre fantasie:
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avere rapporti anali;
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rapporti con più persone;
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provare lo scambismo;
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provare il vouyerismo;
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fantasie di dominazione e sottomissione.
Ma le fantasie trovano spazio nella coppia e nel matrimonio?
Possono trovarlo tranquillamente, anzi condividerle giova ai partner in quanto rafforza la loro comunicazione e la loro complicità, andando anche a stimolare l’eccitazione.
Se scoprite che una o più fantasie sono condivise da entrambi, perchè non attuarla? Potrebbe essere una piacevolissima ed intrigante esperienza.
Bisogna tenere presente, però, che non è sempre facile aprirsi e confidare una fantasia e che, allo stesso tempo, non fa male alla coppia se queste vengono tenute per sè.
Se si vuole condividere una fantasia però si può iniziare gradualmente, svelando poco alla volta quello che si trova eccitante e che magari si potrebbe fare. La sorpresa iniziale che potrete vedere sul volto del partner, potrebbe poi trasformarsi in curiosità, intrigo e voglia di sperimentarsi (e conoscendo la persona che abbiamo accanto sappiamo bene come prenderla e come confidarle questi piccanti segreti).
Ricordate che le fantasie sono giocose: servono a giocare a pieno con il partner, rappresentano una risorsa per la coppia, qualcosa che anima ancora di più la passione tra i due, che unisce e lega e che coinvolge pienamente.
Al prossimo articolo!
Ilaria Lelli
Psicosessuologa e Consulente sessuale