Gelosia, un sentimento universale e sempre esistito nella storia dell’essere umano.
Sembra qualcosa di incontrollabile, a volte anche insensato, assurdo, che ci fa perdere il lume della ragione e ci allontana dalle cose importanti della vita. Eppure, la Gelosia è l’unica via per ammettere a noi stessi che veramente teniamo a qualcuno o a qualcosa. Un sentimento così forte, grande e pervasivo che non può non irrompere nelle nostre vite quando meno ce lo aspettiamo.
Si tratta di un qualcosa di forte, di un sentimento che viviamo in maniera molto intensa, ma che allo stesso tempo abbiamo difficoltà a definire, a descrivere con poche parole. A volte non ci riusciamo perché ci “vergogniamo” un pò, ci sentiamo deboli, insicuri o anche impauriti dalla possibilità di non essere ricambiati.
Ma come possiamo descrivere la Gelosia?
Se cerchiamo sul Vocabolario Treccani la parola Gelosia, troviamo la seguente definizione:
“Stato emotivo di dubbio e di tormentosa ansia di chi, con o senza giustificato motivo, teme (o constata) che la persona amata gli sia insidiata da un rivale: sentire g., soffrire di g.; essere roso, tormentato dalla g.; fare una scena di gelosia. È distinta dall’invidia in quanto quest’ultima è il sentimento di chi desidera cosa posseduta da un altro, senza che in questa rivalità sia coinvolta una terza persona.”
Più semplicemente, possiamo descrivere la Gelosia come quel sentimento di ansia che la persona vive nel momento in cui teme di perdere la persona amata. Si tratta, cioè, di un sentimento di perdita e di abbandono.
Nel 1977 il saggista e critico letterario Roland Barthes, scriveva: “Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l’altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri”.
Ma cosa teme il geloso? Come possiamo descrivere una persona gelosa?
Come abbiamo appena detto, la persona gelosa teme la perdita e l’abbandono.
Nello specifico:
- teme la perdita e la separazione da ciò che lui riconosce importante ai fini del proprio benessere;
- teme di essere abbandonato e di perdere così cure e sostegno della persona amata;
- teme che un’altra persona possa intromettersi nel rapporto con la persona amata.
A questi vissuti se ne aggiunge un altro, legato all’emozione dell’invidia: la persona gelosa prova invidia per alcune caratteristiche della persona amata.
Ma la gelosia è sempre uguale?
Quando si parla di gelosia è bene ricordare che esistono livelli differenti di tale sentimento. Si va da livelli normali e funzionali di gelosia, fino ad arrivare a livelli patologici della stessa. Una gelosia sana, infatti, è funzionale alla relazione nel momento in cui tramite essa traspare ed emerge il reale sentimento amoroso che ci lega all’altro.
Si tratta di un sentimento che ci permette di far sentire l’altro amato, desiderato. Una sorta di “conferma” del nostro amore. La gelosia però, può trasformarsi in qualcosa di negativo, che lede ed ostacola la relazione. In questi casi si parla di Gelosia patologica.
Quando la Gelosia è patologica?
La Gelosia patologica si differenzia da quella sana, nel momento in cui la persona che la vive si trova in un costante stato di angoscia, anche quando non ci sono riscontri oggettivi.
Spesso la persona è talmente presa in questo vortice, che crea nella sua mente ipotetici rivali amorosi, ipotetiche prove di infedeltà e ipotetici scenari di abbandono. Se da una parte c’è un partner che vive questa Gelosia patologica, dall’altra ce ne è uno che si trova a vivere situazioni molto forti e stressanti psicologicamente ed emotivamente come:
- continue e insistenti richieste di rassicurazione;
- frequenti controlli da parte del partner (cosa sta facendo, con chi è, perché ha tardato nel rispondere al cellulare, …);
- domande insistenti e puntuali su cosa ha fatto e chi ha incontrato durante la giornata;
- aggressività da parte del partner.
Allo stesso tempo la persona gelosa vive in un continuo stato di sospettosità, di ansia di essere abbandonata da un momento all’altro, di scoprire qualcosa di inaspettato. Insicurezza e scarsa autostima si accompagnano a tutto ciò.
Dalla Gelosia patologica alla Dipendenza affettiva
Riflettendo sulla Gelosia patologica, sembra che ci si avvicini molto a quella che si definisce Dipendenza affettiva, ovvero a quel vissuto di necessità verso il partner.
Già Freud sosteneva tale ipotesi ed i suoi studi sembrano confermarla.
Che la Gelosia sia un fattore di vulnerabilità? Forse si, ma non dobbiamo generalizzare e soprattutto dobbiamo ricordare che a livelli normali, la Gelosia è un sentimento funzionale.
E voi siete o siete stati gelosi? Avete fatto qualche piccola follia in preda alla gelosia?
Un saluto e al prossimo articolo!
Ilaria Lelli
Psicosessuologa e Consulente sessuale