Sicuramente, ciò non ci rassicura, ma bisogna considerare che, ad oggi, grazie a una sempre maggiore attenzione verso tale tematica e alla forte adesione alle campagne di prevenzione, moltissime donne scoprono di avere il tumore al seno quando questo è agli esordi.
Quindi sì, il numero di donne che contraggono la malattia cresce ma, parallelamente, cresce la percentuale di donne che intraprende precocemente le cure e, per questo, riesce a sconfiggere la neoplasia, riprendendo in mano la propria vita.
Che cos'è il tumore al seno?
La Fondazione Umberto Veronesi è molto attiva in questo settore e definisce il cancro al seno come “un tessuto formato da cellule che crescono in modo incontrollato e anomalo all’interno della ghiandola mammaria”.
Nel circa 7% dei casi si tratta di una malattia ereditaria, trasmessa cioè dai genitori ai figli, causata dalla presenza nel DNA di una mutazione genetica nei geni BRCA1 E BRCA2.
Grazie alla prevenzione, alla ricerca e all’attenzione che le donne mostrano verso tale tematica, negli ultimi 30 anni sono stati raggiunti grandi risultati: gli strumenti utilizzati per lo screening sono diventati più precisi e sofisticati, la chirurgia ha fatto notevoli passi in avanti permettendo un aumento della sopravvivenza dall’81% all’87% dei casi.
Come è possibile fare prevenzione?
Ogni anno Ottobre è un mese molto importante per la prevenzione del tumore al seno: in tutte le regioni italiane, infatti, vengono svolte molteplici attività gratuite che permettono alle donne di fare controlli, così da verificare il proprio stato di salute.
La LILT promuove l’iniziativa “Segui il nastro rosa” attiva in tutta Italia, mentre la Fondazione Umberto Veronesi da diversi anni si impegna nel progetto “Pink is good”.
Gli strumenti a cui ricorrere per fare prevenzione sono molteplici e, oltre alle visite specialistiche (visita senologica, mammografia ed ecografia), un’importante azione che tutte le donne possono compiere con facilità è l’autopalpazione.
La LILT, sul proprio sito internet, fornisce le indicazioni per svolgerla al meglio e indica gli aspetti su cui porre maggiore attenzione.
Fare l’autopalpazione è semplice e richiede pochi passaggi, ma, eseguirla regolarmente nel tempo, è molto importante per accorgersi subito dell'eventuale presenza di qualche piccola anomalia.
Quando è necessario iniziare a fare i controlli?
Sicuramente prima si comincia, meglio è. Per quanto riguarda l’autopalpazione, già dai 20 anni si può iniziare a eseguirla, anche al fine di conoscere meglio il proprio corpo ed essere maggiormente consapevoli di sé.
A partire dai 25 anni, è opportuno svolgere la visita senologica dal proprio ginecologo: il medico potrà così, eventualmente, individuare la presenza di noduli o altri segni clinici degni di un'ulteriore indagine medica.
L’ecografia mammaria, invece, è un esame che si consiglia prima dei 40 anni. Si prescrive, soprattutto, alle donne che hanno un seno molto denso, così da poterlo osservare ed esaminare con maggiore attenzione e precisione.
A partire dai 40 anni, si effettua la mammografia in affiancamento all’ecografia mammaria. Grazie a questo esame, si può diagnosticare una neoplasia anche a stadi iniziali, così da poter subito intervenire. Le informazioni ottenute, infatti, sono molto precise ed è consigliabile effettuare questo tipo di visita una volta l’anno.
Prevenire è fondamentale, anche se il pensiero di dover svolgere visite così specifiche può provocare ansia e agitazione.
Certamente, quando si tratta di tematiche delicate e a forte impatto emotivo come il tumore al seno, è comprensibile avere timore ed essere reticenti nel contattare lo specialista. Tuttavia, se si comprende pienamente l’importanza di tali attività di screening e i grandi passi avanti fatti anche grazie alla ricerca, queste emozioni si possono superare: effettuare controlli regolari ci permette di intervenire nell’immediato, evitando che la neoplasia prenda il sopravvento.
Ottobre è il mese della prevenzione e sfruttare le occasioni di screening gratuite che ci vengono messe a disposizione è un atto d’amore verso noi stesse.
Amarsi vuol dire anche prendere coraggio, prendendosi cura del proprio corpo e rivolgendosi a specialisti qualificati.
Non rimandare, ma cogli ora l’opportunità di volerti bene.
Ilaria Lelli
Psicosessuologa e Consulente sessuale