Calo del desiderio e rifiuto della sessualità nelle donne: cause e possibili soluzioni

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Un tempo, la donna che aveva difficoltà a raggiungere l’eccitazione e l’orgasmo, veniva identificata come frigida. Un termine fortemente etichettante e, soprattutto, spiacevole, ma che, fortunatamente, nel 1970, è stato abolito grazie agli esperti e coniugi Master e Johnson che hanno introdotto i termini “disfunzione orgasmica”.


Qualche anno dopo, la dottoressa Kaplan distinse le difficoltà nella fase di eccitamento da quelle proprie della fase orgasmica, chiamando le prime disfunzione sessuale generale e le seconde disfunzione orgasmica.

Ad oggi, questa distinzione viene mantenuta ed anche il DSM tratta i disturbi separatamente.

Una donna che soffre del disturbo del desiderio e dell’eccitazione, è una donna con ridotto o assente interesse per la sessualità, che ha scarse fantasie e che ha difficoltà nel raggiungere e mantenere lo stato di eccitazione.

E’ una donna che non riesce a raggiungere e mantenere una lubrificazione ed una tumescenza vaginale adeguate, per l’intera durata dell’atto sessuale.

Questo disturbo può essere presente da quando la persona è divenuta sessualmente attiva, oppure, da un momento successivo ad una normale sessualità. Inoltre, può essere legato a situazioni o partner specifici, oppure, presentarsi in qualsiasi occasione.

In questo disturbo vengono a mancare sia il normale gonfiore dei genitali esterni, sia la lubrificazione vaginale. Ciò potrebbe portare la donna a provare del dolore durante l’atto sessuale, con il rischio che inizi ad evitare il contatto e la sessualità con il partner. 

Quali sono le cause?

Questo disturbo può avere diverse cause, sia fisiche che psicologiche.

Tra le prime, possiamo individuare lo scarso tono dei muscoli perivaginali e le carenze ormonali.

Anche una terapia anti-depressiva può portare la donna verso il disturbo dell’eccitazione, in quanto i farmaci assunti non fanno altro che rallentare di molto la fase eccitatoria, potendo arrivare anche al punto di impedirla del tutto.

Dall’altra parte, troviamo diversi fattori psicologici che possono svolgere un ruolo importante: difficoltà nell’elaborare fantasie sessuali, aver sviluppato fobie sessuali specifiche ed omofobia interiorizzata.

Un elemento che non va sottovalutato è quello della comunicazione all’interno della coppia: se assente o se i partner non comunicano in maniera costruttiva, possono sorgere delle problematiche che si vanno a riflettere inevitabilmente sulla sessualità.

Con le donne che soffrono di questo disturbo, inoltre, è molto importante andare nel profondo, cercando elementi importanti nella loro infanzia, periodo delicato e spesso ricco di disagi emotivi e conflitti corporei. 

Come si può intervenire?

La terapia psico-sessuologica riveste un ruolo molto importante, proprio per aiutare la donna a ripercorrere la propria storia di vita ed elaborare quei vissuti fonte di disagio. Anche la terapia di coppia è consigliata, in quanto, come in tutti i disturbi sessuali, si è coinvolti entrambi e affrontare la situazione insieme non può che giovare a tutti e due i partner. 

Saper riconoscere la presenza di una problematica e prenderne consapevolezza non è semplice, ma è il primo passo per ricostituire un proprio equilibrio e, nel campo della sessualità, per tornare a viverla serenamente e pienamente. 

Ilaria Lelli
Psicosessuologa e Consulente sessuale