In effetti è un cardine essenziale della nostra pelle, non solo da un punto di vista estetico, ma anche da quello funzionale. Una pelle non idratata non è solo di colore, consistenza e compattezza alterate, ma è anche soggetta ad ‘ammalarsi’ più facilmente.
Eppure, nonostante l'importanza, il settore cosmetico tende a 'comunicare' come scontata l'azione idratante dei suoi prodotti (anche se ne conosce la centralità). Si preferisce fare riferimento ad altre azioni, che colpiscono maggiormente l'immaginario femminile, quali, ad esempio: 'antiaging', 'nutriente', ‘rivitalizzante’, e così via, azioni che peraltro non possono essere perseguite senza che la pelle sia ben idratata.
E idratare un'epidermide carente di acqua è opera tutt'altro che semplice. Ne è testimonianza la miriade di differenti approcci finora tentati e la continua ricerca di nuove strategie volte alla protezione o al ripristino del patrimonio idrico della pelle. Analizzarle tutte, e tra queste stabilire quale sino ad oggi abbia ottenuto i migliori risultati, richiederebbe una trattazione enciclopedica. Mi accontento pertanto di farvi partecipi degli effetti di una singola sostanza, la quale, assieme all' 'acido ialuronico', è tra le più presenti nei cosmetici 'idratanti': l'UREA.
Vi sarà sicuramente capitato di vedere questa sostanza ben evidenziata su qualche confezione di cosmetico.
L'UREA fa parte di quelle sostanze che vengono definite NMF, ossia Fattore di idratazione naturale epidermico. E' quindi parte integrante di quei sistemi corporei che fisiologicamente mantengono uno stato di corretta idratazione della pelle. L'UREA viene riversata sulla pelle attraverso la sudorazione, facendo parte della variegata composizione del sudore.
Tra le cellule della pelle, esiste una tipologia che contiene al suo interno soprattutto cheratina, ossia filamenti assai poco solubili in acqua, che rende queste cellule (definite cheratinociti) povere d'acqua. Sono le cellule più esterne, quelle visibili, che hanno un ruolo fondamentale nel fattore estetico.
L'UREA, a basso dosaggio (inferiore al 10%), ha un'azione definita 'cheratolitica', ossia riesce a 'trasformare' la cheratina, rendendola maggiormente idrofila. L'acqua torna quindi ad essere 'legata' a questo strato più esterno di cellule della pelle, donando ad essa maggiore lucentezza (la sola cheratina ingiallisce!), elasticità e piacevolezza al tatto.
L'uso prolungato dell'UREA a basso dosaggio riduce la perdita d'acqua che l'epidermide subisce con la traspirazione e consente il ripristino dell'idratazione in pelli secche e screpolate, il che, come detto, oltre ad essere un fattore estetico, diminuisce anche la suscettibilità cutanea alle irritazioni. Esso non è tuttavia l'unico approccio 'terapeutico': ma, se non il migliore, è almeno uno dei più perseguiti.
Tutti a caccia di cosmetici all'UREA!!! Buon divertimento!
Un caro saluto
Gianfilippo Bordi
Farmacista, ipharm.it