Questa stessa abitudine è anche tipica di alcuni uomini o donne in coppia e diffusa anche all'interno di molti matrimoni. Molti, infatti, riversano, sul proprio partner, le loro quotidiane lamentele.
Anche se sembra di avere uno sfogo e, quindi, può farci stare un pochino meglio, sappiamo per certo che lamentarsi non risolve assolutamente nulla.
Questo atteggiamento è una scelta, per molti nemmeno troppo cosciente, di essere vittima di ciò che accade, subendo passivamente gli eventi senza dare una svolta decisa alla propria vita.
Proviamo a ripartire le lamentele in tre gruppi:
- quelle focalizzate sulle altre persone: ovvero, coloro che attribuiscono lo star male agli altri, allontanando da sé ogni responsabilità del disagio;
- quelle focalizzate sugli eventi esterni: centrate sulle situazioni che a volte sono effettivamente difficili da prevedere, ma che rendono alcune persone in stallo, incapaci di cercare una soluzione per affrontare le circostanze e concentrarsi su ciò che si potrebbe modificare;
- quelle focalizzate su di sé: tendenti a tirar fuori dagli altri una forma di smentita verso le proprie colpe, per rimanere a sguazzare in un pantano di vittimismo che non permette di cercare ed affrontare soluzioni.
Anche il miglior partner, moglie o marito, del mondo, davanti a un reiterato atteggiamento di lamentela, potrebbe perdere la pazienza e disinnamorarsi.
Infatti, ogni volta che ci lamentiamo, in realtà intorno a noi accumuliamo vibrazioni ed energie negative che non fanno altro che rendere l’ambiente più pesante.
Ben diverso quando ci si siede con determinazione e si chiede al partner supporto e confronto per cercare di sviscerare insieme un problema e cercare la reazione ottimale per superare la questione che ci turba. Sono in pochi, purtroppo, però ad agire in questo modo.
Per molti, lamentarsi è comodo e, in realtà, si abituano talmente tanto a scaricarsi in questo modo, da non accettare nemmeno l’aiuto che un partner reattivo e più resiliente cerca di trasmettere.
Sentir sempre lamentele, pian piano, allontana gli altri, creando danni irreparabili nei rapporti.
Il coniuge potrebbe stancarsi presto e, pur rimanendo con noi, potrebbe iniziare a guardarsi attorno e cercare in altre persone una via di fuga dalla relazione.
Se ci rendiamo conto che non siamo in grado di superare un problema, è inutile lamentarsi, meglio cercare un professionista e affrontare un percorso per venir fuori il prima possibile dal loop in cui può costringerci questo modo di fare.
Infatti, la conseguenza di una continua lamentela è un abbassarsi della propria autostima, sentendoci incapaci di affrontare una situazione, ma anche un minare le nostre relazioni sentimentali, amichevoli e di lavoro.
Nessuno vuole una persona lamentosa attorno! Per cui, impariamo ad affrontare le situazioni senza cadere nel vortice malato di chi si concentra soltanto su ciò che non va.
Maria Luisa Lafiandra
Psicologa