Il primo passo per imparare a discutere al meglio in un matrimonio o, comunque, in un rapporto di coppia, è, senza dubbio, quello di riconoscere cosa non bisogna fare.
Daniele Notara, nel suo testo Meglio Dirsele ci spinge a imparare a fare “tre passi indietro” utili a costruire un sano modo per confrontarsi:
1. Evitate di cercare a tutti i costi un colpevole
Non ostinatevi nel cercare di individuare un colpevole se qualcosa nella coppia non va. Litigare non è qualcosa di sbagliato per cui non occorre necessariamente additare la colpa a qualcuno.
2. Non offrire dei consigli che non sono richiesti
Questa è una delle fonti primarie di equivoci nelle coppie: si interpreta il “supporto” del partner che offre soluzioni in modo errato. Da un lato, chi suggerisce si aspetta di essere ascoltato e se il suo punto di vista non viene compreso può nascere del risentimento. Dall’altra parte, invece, chi riceve una “soluzione” può percepirla come una forma di invasione, facendo magari sorgere una forma di inadeguatezza che mette in condizione di disagio.
3. Non entrare in competizione con il partner
Non vivere come una gara e una competizione. Non occorre che ci sia un vincitore. Si discute per confrontarsi, per scoprire e coltivare un potenziale che arricchisce la coppia.
Dopo aver compreso i primi passi, occorre stimolare delle strategie utili per affrontare il conflitto.
A. Non bisogna identificare il problema con la propria moglie o il proprio marito
Ricordate che puntare all’interesse della coppia non significa porre l’attenzione sui difetti e sulla correzione reciproca.
B. Si può ascoltare senza intervenire e commentare
Lasciate al coniuge la possibilità di esprimersi fino in fondo senza essere interrotto.
Questa è una delle formule perché il partner pian piano riesca ad aprirsi ed esprimersi senza riserve.
Inoltre, l’ascolto attento favorisce una forma di sintonizzazione e condivisione di ciò che è la personale esperienza ed evita il sorgere delle dinamiche difensive che spingano a chiudersi.
C. Differenziare
Si potrebbe anche differenziare la sostanza di ciò che si sta mettendo in gioco rispetto alla relazione: a volte, ci si impunta sulla base di una parola detta con superficialità invece di avere una sana buona fede che vi faccia vivere sotto una luce positiva e costruttiva con reciprocità.
Nei prossimi contributi, approfondiremo ancora l’argomento conflitto di coppia!
Maria Luisa Lafiandra
Psicologa