In questo caso, non hanno richieste particolari e, a dire il vero, non hanno proprio idea di come vogliono la grafica. Tutto ciò non mi aiuta, perché lo so, potrei preparare 50 bozze e doverle scartare poi tutte!
Perché, anche se non lo dicono subito o non lo ammettono, la loro idea di partecipazione già ce l’hanno in mente ma, non sempre, la sanno descrivere, oppure, semplicemente, hanno paura che sia troppo banale e già vista.
Però non ho tempo di fare 50 bozze, quindi, mi concentro su tre stili tra loro differenti e vediamo dove arriviamo.
Questi sono i percorsi sempre più difficili, non si sa da dove si parte e non si sa dove si arriva e, soprattutto, chissà quante curve e deviazioni si dovranno fare. Ma così mi piace, partire e vedere dove si arriva!
In quanto “bozze”, non saranno grafiche già definite ma 3 idee tra le quali, poi, scegliere quella definitiva e lavorare solo su quella.
Come prima cosa eviterò di fare formati particolari. Quindi, parto con un formato classico. Un formato quadrato 14,5x14,5 cm che, in caso di preferenza per un formato rettangolare, sia possibile adattare facilmente.
Cominciamo dalla prima: un loghetto formato dalle iniziali dei loro nomi, Carla e Gabriele, C e G, due lettere molto simili.
Facciamo delle prove con i font, sperando in una ispirazione fulminea (immagine 01). Non li metto mai in ordine, se risaltano dal mucchio, sono quelli da scegliere!
Come prima cosa elimino quelli meno leggibili e, normalmente, sono sempre i font più articolati. Il loghetto deve essere facilmente leggibile e riconoscibile. Lo faccio per gli invitati, non mi piacciono scene del tipo: ma è una C? è una Q? secondo me un A scritta male...
E vi assicuro che succede molto spesso e quasi sempre con font molto elaborati e, soprattutto, se si usano solo le iniziali (immagine 02).
Ora mi guardo un pochino quelli rimasti. E, subito, mi salta all’occhio una particolare combinazione di lettere (immagine 03). Non tanto per il tipo di carattere ma perché mi ha fatto notare che la loro forma potrebbe richiamare quella delle fedi nuziali.
Proviamo a fare qualche prova e vediamo se l’effetto può andare bene. Sia ben chiaro gli altri ancora non li ho scartati e, poi, non si butta via mai niente all’inizio del lavoro. Tutto potrebbe tornare utile.
Questo è l'effetto “quasi finito”, se dovessero sceglierlo in seguito lo sistemerò per bene (immagine 04).
Alla prossima “puntata”!
Gianluca Proietti
Graphic Designer