Chiamatelo pure come volete: eco-solidale, compatibile, green-wedding e chi più ne ha più ne metta. Quel che è certo è che questa tipologia di wedding style, chiamata a coniugare bellezza e fascino con economicità e rispetto dell'ambiente, sta sempre più spopolando tra le coppie più attente e sensibili a ciò che ci circonda e, contemporaneamente, ad ottimizzare i costi complessivi dell'evento.
In articoli precedenti, InsiemeOnline ha già affrontato vari aspetti dell'organizzazione di un matrimonio che possono ben sposarsi (è proprio il caso di dirlo!) con scelte e soluzioni più etiche e rispettose l'ambiente (“Idee per organizzare un matrimonio Green e preferibilmente low-cost”, oppure, “Un make-up da sposa eco-friendly”).
In questo articolo, voglio, invece, approfondire uno degli aspetti più importanti e simbolici in un matrimonio, soprattutto per noi donne, ovvero, la scelta dell'abito da sposa, cercando di illustrarvi come, anche in questo campo, sia possibile assicurarsi bellezza e fascino pur optando per uno stile green ed ecologico.
Senza arrivare a consigliarvi l'originalissima soluzione adottata dalla nota eco-designer Michelle Brand che ha realizzato un meraviglioso vestito nuziale a partire esclusivamente da bottiglie di plastica “Dal riciclo di bottiglie di plastica, è nato un bellissimo Abito da Sposa!”, vi confermo che, oggi, sono davvero numerosi gli stilisti e i fashion designer che stanno presentando, nelle proprie collezioni da sposa, abiti in puro filato naturale, confezionati utilizzando esclusivamente fibre come il lino, il cotone, la seta, la canapa e la juta.
Numerose, inoltre, sono anche le aziende che realizzano capi con tessuti di riciclo, oppure, che utilizzano materie prime provenienti esclusivamente da coltivazioni biologiche servendosi, ad esempio, di tinte ad impatto zero.
Tra queste, c'è un'azienda che mi ha particolarmente colpita, trattandosi, a dispetto del nome, di un brand 'made in italy 100%'.
Sto parlando della Okinawa s.r.l. con sede a Padova che, da oltre 30 anni, è impegnata nella ricerca e produzione di materiali riciclabili in un'ottica di total quality.
La sua rilevanza nel campo è data dall'aver inventato e brevettato un composto totalmente ecologico, chiamato “Jacroki” che, costituito di cellulosa, fibre di piante e rifiuti cartacei riciclati, è stato utilizzato per capi firmati da importanti stilisti internazionali come Diane Von Furstenberg, Thakoon, Alexandre Herchcovitch e John Rocha.
Certamente, i grandi nomi delle passerelle appena nominati, poco si prestano a venire incontro alle esigenze di economicità e contenimento dei costi che, invece, caratterizzano le normali coppie di sposi, impegnate ad organizzare un matrimonio senza superare le proprie disponibilità!
La buona notizia, però, è che sono più di 500 le realtà presenti in Italia che hanno scelto di puntare sulla sostenibilità, l'eco-fashion ed un approccio al mercato particolarmente etico, facendo, addirittura, di questo modus operandi, un vero e proprio elemento di differenziazione che ha consentito di porre sul mercato capi di moda a prezzi accessibili, informando chiaramente gli acquirenti su tutte le diverse voci di costo (materiali, manodopera e trasporto) che contribuiscono alla formazione del prezzo finale.
Non dimenticate, inoltre, che altri stratagemmi per abbattere la voce di costo relativa all'abbigliamento nuziale sono quello dell'acquisto di un vestito usato (magari, vintage!) che vi permetterebbe di coniugare perfettamente approccio green e low-cost, e quello di dotarvi di accessori riutilizzabili così da poterli indossare anche in occasioni successive alla celebrazione delle vostre nozze!
Bene Carissime! Spero di avervi fornito qualche spunto di riflessione in più per concretizzare l'idea di sposarvi con un abito ecologico, economico e di gran moda! Fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto per nuove idee e nuovi consigli!
Francesca Salinetti
Event Planner, Meraviglioseventi
